Validità e utilità dello studio a distanza (E-learning) rispetto alla frequenza in aula.
Validità e utilità dello studio a distanza (E-learning) rispetto alla frequenza in aula.
Le scuole tradizionali, in quanto tali, sono ancora impostate secondo la modalità che obbliga alla frequenza in aula per almeno tre anni. Ciò non avviene più neppure nella maggior parte delle facoltà universitarie che non prevedono più l’obbligo di frequenza, e molte università americane, le più prestigiose, prevedono corsi in modalità E-Learning già da alcuni anni.
L’obbligo della frequenza in aula per almeno tre anni, a nostro parere, oltre che legato a una mentalità ormai non più al passo coi tempi, costituisce soltanto un enorme vantaggio economico per le Scuole tradizionali che possono così pretendere il pagamento di quote elevatissime giustificate dal costo legato a questa modalità di insegnamento. Si consideri che le discipline olistiche e quelle che si prendono cura della persona – e non delle sue malattie – rivolte al miglioramento della qualità della vita, non richiedono, e non devono richiedere competenze pratiche relative alla cura di patologie. A differenza, per esempio, delle scuole di psicoterapia, il counselor o il naturopata non deve dedicare anni di studio ad acquisire la competenza teorico pratica relativa al trattamento di patologie importanti e molto differenti nelle loro manifestazioni e nel loro trattamento. Poiché il loro compito è quello di aiutare le persone ad acquisire conoscenza e consapevolezza in ordine al miglioramento della qualità della vita, e occupandosi quindi di persone e non di centinaia di migliaia di patologie diverse, essi devono conoscere a fondo la modalità di relazione empatica secondo principi e criteri che non hanno nulla a che fare con quelli di tipo medico clinico e sanitario. Tale conoscenza e competenza richiede l’acquisizione degli strumenti cognitivi, culturali e professionali da utilizzare nella relazione di aiuto, e tale acquisizione non richiede tre anni come vogliono far credere le scuole tradizionali.
Obbligare, quindi, a una frequenza triennale in aula è persino contrario allo spirito e alla natura del lavoro di Counseling, nel quale le persone non devono essere curate fino alla remissione dei sintomi, ma devono essere semplicemente accompagnate, nel più breve tempo possibile, per acquisire esse stesse gli strumenti per migliorare da sole la qualità della loro vita.
La Scuola superiore di Counseling ad indirizzo psicobiologico adotta una modalità di formazione professionale moderna ed efficace, concentrando in un solo anno (otto weekend intensivi) lo spazio e il tempo da dedicare al tirocinio pratico in materia di relazione d’aiuto. Non è, invece, assolutamente necessaria la frequenza triennale in aula per assistere alle lezioni teoriche ed è assolutamente ridondante e inutile riunirsi per ben tre anni (ricordiamo che queste discipline non devono, per legge, formare persone competenti alla cura di patologie di alcun tipo) allo scopo di condividere esperienze e riflessioni, o per svolgere esercitazioni e simulazioni di casi. L’obbligo di una frequenza in aula triennale è oltre tutto contrario allo spirito della consulenza in materia di salute, la quale vuole che il cliente venga aiutato in tempi brevi a costruire e a sviluppare da sé gli strumenti utili per migliorare la qualità della sua vita, e non ad essere assistito e curato per anni, come può avvenire in ambito medico o psicoterapeutico. Se l’allievo di una scuola di Counseling deve partecipare a riunioni di gruppo per ben tre anni, significa che quella che sta svolgendo non è un’attività di tirocinio, ma una forma di psicoterapia di gruppo, assurdamente rivolta a persone che non devono e non possono praticare la psicoterapia.
Una formazione moderna ed efficiente, invece, come quella dell’Università popolare di scienze della salute psicologiche e sociali, abbina una formazione teorica di altissimo livello (svolta in tre anni di studio a distanza, con una notevole riduzione di disagio e di costi) a una formazione di tirocinio pratico intensiva, concentrando in un solo anno quello che le scuole tradizionali diluiscono in tre anni, al solo scopo di riscuotere quote di partecipazione ai corsi molto più elevate, illudendo circa il fatto che questo tipo di formazione possa essere in qualche modo parificato a quella universitaria per il solo fatto di diluirla e prolungarla artificiosamente su tre anni.
Ricordiamo che nessun riconoscimento e nessuna regolamentazione legislativa potrà mai avere per oggetto corsi svolti da scuole private le quali non siano dotate di un programma didattico e di formazione approvato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca scientifica, e il cui percorso didattico sia precisamente regolamentato e certificato dal superamento di esami sostenuti di fronte a una Commissione ministeriale. Tutti i diplomi conseguiti a seguito di frequenza a scuole private di questo tipo, non potranno mai ottenere alcun riconoscimento legislativo.